Daniela e Michele non credono nelle improvvisazioni, ma nella dedizione alle proprie competenze. Credono che sia necessario ricongiungersi alle misure e al tocco della materia, indossare e camminare le proprie ispirazioni per capire se un progetto può funzionare. Che sia necessario animare gli schizzi, cesellare i disegni inserendoli e accompagnandoli nei solchi della pratica.
Daniela è un'orafa e Michele un architetto. Credono che mani, testa e cuore devono stare nello stesso luogo per poter far funzionare le cose e che l'immaginazione abbia bisogno di creare per esprimersi e correggere le sue sbavature. Credono nella coscienza del bello custodita in ognuno di noi e che l'umanità in ogni epoca si sia interrogata su ciò che ha valore provando a rendere concreto quell'ideale, in un costante processo di equilibrio e cura degli elementi che ci mette in qualche modo in contatto con gli altri. Come quando fai una lunga passeggiata, da solo, nelle strade dei piccoli paesi e sai già che in piazza troverai sempre qualcuno con cui condividere il tuo tempo. Con questo bagaglio di fiducia, in una poetica che fa dialogare software, artigianato artistico, plexiglass, legno e tessuti, Michele e Daniela progettano i linguaggi della propria bottega che sarà inaugurata nei prossimi mesi.
Finanziata con fondi del PSR Basilicata, sarà un punto vendita di souvenir e oggetti di arredamento realizzati con una macchina ad incisione e taglio laser. Michele e Daniela daranno forma ai significati del paesaggio di Castelsaraceno, alle sue montagne e al Ponte tra i due Parchi inaugurato la prossima primavera, donandoci un esempio di come rileggere il legame tra persone e territorio, riscoprendo in questo canto, in queste connessione la bellezza che cerchiamo nei nostri viaggi.