Taverna Saracena: tradizioni ed eleganza di chi decide di ritornare

Data di pubblicazione:
24 Marzo 2021
Taverna Saracena: tradizioni ed eleganza di chi decide di ritornare

Taverna Saracena: tradizioni ed eleganza di chi decide di ritornare

Omero non ci dice di che colori avesse gli occhi Ulisse, ma immagino avessero assunto le tinte bluastre del mare, a furia di peregrinare e navigare al di fuori della sua Itaca. Lo guidava il sentimento della nostalgia, la volontà e l’utopia di ritornare a casa, nonostante l’Olimpo gli remasse contro. Vito Caputi, trentunenne, ha compiuto il suo viaggio di ritorno a casa nel 2013, inaugurando il ristorante Taverna Saracena, dopo esperienze lavorative nel settore della ristorazione in Toscana e in Svizzera. Dopo anni di stagioni al di fuori del comune di residenza, Vito decide di tornare a Castelsaraceno e investire nei luoghi che ne hanno definito l’infanzia e l’adolescenza.

Un lungo percorso di formazione che inizia all’età di quindici anni, attraverso le mansioni di cameriere, chef e barman. Vito parte da commis, lavora per clientele d’elite a Forte dei Marmi e Crans Montana, per poi decidere di radicarsi alle proprie origini, avviando la ristrutturazione di un immobile, perfezionando la sua expertise con la Federazione Nazionale Cuochi e lanciandosi in questa sfida. Una sfida che assapora il gusto della propria terra.

Chi ha potuto gustare i piatti di Taverna Saracena, si accorge subito che sono una mediazione tra la raffinatezza della presentazione, la qualità della materia prima e la tradizione culinaria castellana. Le decorazioni che perfezionano l’impiattamento, la disposizione armoniosa degli ingredienti, contribuiscono a dare un valore aggiunto al pasto. Tagliata di carne, cavatelli ai funghi porcini, salame, peperoni cruschi, tartufo, ricotta, nuglia arrostita, maiale sotto sugna e filetto di manzo al balsamico o al pepe verde per assaporare sapori ricercati. Saperi irresistibili, soprattutto per la clientela che viene da fuori paese e che recentemente risponde bene a questo tipo di offerta.

La dieta castellana, le abitudini alimentari del Paese dei due Parchi sono il terreno su cui Vito sperimenta e applica la sua esperienza extra regionale e extra nazionale. Si dice soddisfatto, per come si sta strutturando l’attività in questi anni, tenendo conto che il ristorante non è un servizio di cui si usufruisce quotidianamente. E’ il bar che lavora tanto nei giorni infrasettimanali.

Taverna Saracena è tra le imprese che hanno beneficiato dell’iniziativa Castelsaraceno Zero Tasse, strategia avviata dal Comune di Castelsaraceno per agevolare ed incentivare l’insediamento di nuove attività economiche sul territorio comunale attraverso l’esenzione totale per 3 anni del versamento dei tributi locali (TARI, IMU, TASI e addizionale comunale all’IRPEF).

“E’ facile fuggire: la sfida è restare”. Sono queste le parole con cui Vito Caputi esordisce quando gli chiedo perché ha deciso di tornare a Castelsaraceno e di avviare una propria attività. L’aspettativa di chi ha compiuto un passo così radicale, in un lembo di terra in cui la natura è il più grande attrattore e il flusso turistico non è costante né esorbitante durante l’anno, è che altri giovani, associazioni, cooperative, aziende investano in servizi che agevolino per esempio il turismo di montagna. Il settore della ristorazione, dello sport, dell’ospitalità sono campi che camminano in maniera parallela e sinergica sul binario dell’accoglienza turistica. Consolidare una rete con professionalità variegate potrebbe agevolare uno sviluppo promozionale rafforzato del territorio e individuale delle singole attività private.

Ultimo aggiornamento

Mercoledi 20 Aprile 2022