Grycle srl: il progetto ecologico di Edoardo Carlucci

Data di pubblicazione:
24 Marzo 2021
Grycle srl: il progetto ecologico di Edoardo Carlucci

Grycle srl: il progetto ecologico di Edoardo Carlucci
Cultura, Lavoro e impresa
Mentre Pyongyang insegue il suo delirio nazionalistico nucleare e i potenti della Terra si spartiscono i loro rapporti di forza finalizzando le conquiste scientifiche verso un pericoloso capolinea globale, dall’altro capo del mondo Edoardo Carlucci in una stanza di venti metri quadri si ingegna per far funzionare la sua idea. Un trentaduenne dalla carnagione sud americana lavora al suo prototipo ingegneristico programmato per trasformare rifiuti solidi urbani in risorse. Scarti domestici in materie prime seconde. Laureato al Politecnico di Milano in Ingegneria gestionale e specializzato in un corso di laurea di Ingegneria edile con una tesi che studiasse un nuovo modello di gestione dei solidi urbani, fa la spola tra Castelsaraceno e la capitale italiana della finanza, frequentando un Master di II livello e programmi formativi di Innovits. Nel Maggio del 2017, fonda Grycle srl, una start up innovativa con sede a Castelsaraceno, un complesso progetto di ricerca pluriennale che sottopone alla prova dell’esperienza gli slanci dell’immaginazione, in un eclettico gioco multidisciplinare.

Edoardo, in società con Daniele Pes, lavora affinché la sua idea diventi un prodotto apprezzabile, utile e, in prospettiva, perciò spendibile sul mercato. Ogni giorno, senza incassare utili, lavora per perfezionare questo marchingegno di cui esiste già un prototipo abbozzato. Una sintesi di competenze che vanno dalla meccanica all’elettronica, dalla programmazione al design industriale. Un labirinto di grinder, sistemi di controllo, sensori di colori e attuatori, spettrometri di massa, a contatto con l’utente-consumatore, che accorcerebbe la filiera del riciclo. Sono passati sei anni più o meno da quando Edoardo si confrontava con i suoi colleghi universitari in un appartamento di via Padova. Un sofisticato percorso di perseveranza, di perfettibilità tutto umano, finalizzato a trattare i rifiuti attraverso un’approssimazione sempre più precisa dei raggruppamenti, delle variabili, dei sistemi di discernimento. Come Sisifo che nell’ascesa alla montagna rotola il suo sasso di esperienze, Edoardo sembra aver avuto sempre davanti agli occhi questa vallata luccicante. Come se avesse potuto intravederne da sempre l’orizzonte che lo ha condotto qui e chissà quanti altri contorni gli permetterà di assaporare.
Il mercato della vendita dei rifiuti è, ad oggi, uno dei più redditizi nell’economia mondiale. Più la raccolta differenziata è fatta bene, più un rifiuto viene scomposto nei suoi elementi primi in modo nucleare, più le nuove risorse prodotte acquistano valore, con un corrispondente prezzo più o meno remunerativo e dispendioso. L’idea di Edoardo, lo sforzo intellettuale e pratico, è poter apparecchiare una macchina che trita i rifiuti e li classifica, su una base sostenuta da una bilancia, in spicchi di spazio, ognuno dei quali abbinato al proprio materiale. Un arcobaleno cromatico, una cernita di materia che dà vita, attraverso questo processo di scomposizione, a materie prime seconde, appunto, presumibilmente per il 90% senza alcuna mediazione umana. Il processo di trattamento dei rifiuti è studiato infatti, con la predisposizione di hardware e funzioni, per essere completamente automatizzato e minimizzare i margini di errore.
Se riavvolgiamo il fil rouge del percorso di Edoardo, troveremo un zigzag di ipotesi e sperimentazioni. Ha imparato a disegnare perché doveva spiegare a chi gli stava di fronte la forma della sua idea. La traccia di un processo espressivo che rende man mano le astrazioni condivisibili attraverso la preoccupazione per il dato concreto. Una traccia, disposta dai modellini della Lego, che fa tappa alle fiere di Rimini, in Irlanda nel 2013 per perfezionare la padronanza della lingua inglese e a Potenza con la Hyperwater srl e professori universitari impegnati nello studio e nella realizzazione di impianti innovativi per il riciclo dei rifiuti. Un pacchetto di premesse e di input, di deduzioni, intuizioni e esigenze che allestiscono un promettente algoritmo disposto in questa struttura circolare di un metro e mezzo, assemblata con plastica riciclata e torni meccanici. In questi anni, quell’idea è stata informata in una tecnologia, su cui recentemente una holding di industriali con sede a Milano, la Corner Stones, ha investito, acquistando il 10% della società. Un primo finanziamento importante che permetterà, da qui a sei mesi, di completare il prototipo finalizzando il ciclo dei rifiuti. Per arrivare, in un futuro prossimo, all’industrializzazione e alla commercializzazione del prodotto. Il che richiederà nuovi fondi, nuove ricerche, nuovi collaboratori, una quantificazione precisa dei costi, dei risparmi e probabilmente una nuova localizzazione dell’attività, oltre i confini lucani.
Il progresso della società, come scriveva Einstein, non può che provenire da personalità creative che instaurano processi dialogici, collaborativi tra loro. Un’Internazionale scientifica, un crogiuolo di linguaggi che si parlano e che funziona solo se finalizza gli sforzi delle proprie intelligenze al benessere di ciascuno. Se questa intelligenza ecologica, esemplificata da un elettrodomestico, servirà a tutti. Da una ventina di giorni, Grycle srl ha presentato all’Ufficio Marchi e Brevetti italiani la domanda di brevetto. Una procedura di quasi un anno, che giungerà ai palazzi di Ginevra e giudicherà l’originalità e l’utilità dell’idea associata all’inventore Edoardo. Il nostro augurio, affinché questo percorso sia sempre più lungimirante di azioni e reazioni, attento alle correnti e pronto a ricordarsi delle chiavi di casa.

Ultimo aggiornamento

Mercoledi 20 Aprile 2022