Lavoro e impresa
Rosetta Fulco, 33 anni ad Aprile, ha sempre voluto fare l’avvocato e il magistrato. Non la ballerina o la dottoressa, come tutte le bambine. Mossa dall’esempio che le cronache televisive degli anni ’90 le restituivano, dalle esperienze di competenza e passione che Giovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno permesso di raccontare. Laurea in Giurisprudenza, specializzazione a Pisa, iscrizione a Libera e uno studio legale inaugurato il 6 Agosto del 2016 a Castelsaraceno.
Qual è il percorso formativo che ti ha condotto alla tua professione e quale la motivazione su cui hai investito?
Mi sono laureata a Pisa nel 2010, ho lavorato a due anni di praticantato forense tra la Toscana e la Basilicata, frequentando poi la Scuola Professioni legali dai primi mesi del 2011 alla fine del 2012, con un anno di tirocinio in Procura. Nel 2015 mi sono iscritta all’Albo degli Avvocati, superando l’esame di stato, e ho frequentato un corso come difensore d’ufficio. E’ stata professionalmente importante l’esperienza lavorativa presso uno studio legale di Lauria, nel 2012, formativa per la redazione degli atti, per la sperimentazione del rapporto avvocato-giudice, per il confronto coi colleghi. Con l’acquisizione di una qualità indispensabile, sia per il praticante che per la professionista, ovvero l’assoluta disponibilità e dedizione al lavoro. La laurea in giurisprudenza significa credere nella legalità, nell’interpretazione della legge e nella giustizia, che analizza le condizioni, il contesto di un caso e garantisce il diritto di difesa a tutti. Una dottrina, quella giuridica, che ti permette di sostenere una determinata posizione in un’aula di tribunale, tenendo sempre a mente il fine della legalità e la morale deontologica.
Dopo il percorso accademico, quale ragione di testa e cuore, ti ha spinto a ritornare a Castelsaraceno per avviare una tua propria attività? Puoi farci un resoconto di questi mesi lavorativi?
Con l’iscrizione all’Albo degli avvocati, ho avviato il mio percorso da libero professionista, con l’iscrizione alla Cassa forense. Dopo la laurea, il momento di crisi è stato approfondito dal pensiero di poter investire sulla mia passione e professione in qualsiasi luogo. Non è facile coprire le spese, tra le uscite commerciali e immobiliari. A Castelsaraceno, i clienti e i casi non tracciano un ventaglio differenziato e ampio. Ma questo Portfolio per ora non affollato, mi permette di dedicare più tempo a ogni cliente, mi stimola a essere più competitiva, per parcelle e professionalità, investendo continuamente sul mio aggiornamento formativo. Ho avuto modo di dedicarmi, in questi mesi di servizio, a recupero crediti, risarcimenti per sinistri stradali, riti speciali, come il patteggiamento, pochi casi in ambito penale, mediazione formale col corpo dei Carabinieri. Tante controversie al Corecom e ancora nessun caso in Cassazione, per cui servono dieci anni di iscrizione all’Albo.
Puoi raccontarci qual è stato il vantaggio professionale, se c’è stato, di operare in un piccolo centro urbano, rispetto a una competitiva metropoli, che pullula di aspiranti avvocati, notai e magistrati?
Quando ho deciso di aprire uno studio legale a Castelsaraceno, mi ha accompagnato la scìa classica del “Chi te lo fa fare”. Spesso abbiamo l’impressione di non avere opportunità nei piccoli centri. E invece, per esempio, il finanziamento del Progetto S.p.r.a.r. mi ha permesso di essere coinvolta come legale di riferimento nei Comuni di Castelsaraceno e San Chirico Raparo, in cui la cooperativa Il Sicomoro gestisce appunto il programma di accoglienza degli immigrati. Un grande stimolo per me, un’occasione per rivedere la normativa del diritto internazionale, su cui probabilmente a Pisa non mi sarei mai concentrata in prima persona. Il mio ruolo all’interno del progetto, ha a che fare con la preparazione e l’accompagnamento alla Commissione Territoriale degli individui richiedenti asilo, passaggio necessario per ottenere la protezione internazionale. La consulenza legale, per adempimenti legali legati all’accoglienza, garantisce la possibilità di essere difesi, nel caso di un diniego della Commissione. Lo S.p.r.a.r. dà anche una prospettiva al mio investimento lavorativo, essendo un progetto con finanziamenti pluriennali.
Come ti immagini nei prossimi anni e dove immagini la tua maturazione professionale?
Rispetto allo scetticismo iniziale, del paese, ad oggi il servizio è più apprezzato. Spero che queste piccole soddisfazioni cresceranno negli anni, con una maturazione professionale. Non ho la certezza di essere a Castelsaraceno in futuro, ma spero di continuare a lavorare tra gli affetti e i luoghi a me più cari, che ci costringono comunque a spostarci continuamente per raggiungere le sedi degli uffici interessati. E anche per accedere a servizi o svaghi che gli anni universitari in città ci hanno garantito. La vivacità associativa è essenziale per Castelsaraceno. Vedo intorno a me tanti giovani professionisti che credono nello sviluppo del paese, investendoci. La mia ambizione è preparare e superare il concorso in magistratura, che richiede dedizione assoluta e che perciò, con un’attività avviata da nemmeno un anno, non posso perseguire.