Castrum 2019: il privato investe sul turismo emozionale
Frastagliati come le insenature della costa triestina, variopinti come i fiori di campo in Primavera, visionari e concreti come le teorie galileiane. Sono i tredici soci di Castrum 2019, cooperativa di servizi che festeggia il suo anniversario il 3 Marzo del 2017. Anna Maria Fittipaldi, Carmela De Mare, Angela Lauria, Ubaldo, Bruno e Giovanna Fulco, Rocco Latronico, Edoardo Carlucci, Rosario Continanza, Chiara e Maria Carmela Cirigliano, Angela D’Elia e Francesco Lardo quindici mesi fa formalizzavano una comunione di intenti e di obiettivi che emerge con convinzione dall’intenzione di valorizzare e promuovere quel territorio, umano e paesaggistico, in cui si sentono radicati.
Un senso di appartenenza che si professionalizza a partire da una domanda appassionata: che cosa faccio e cosa ho fatto io per rimanere qui? La realizzazione personale si svincola dalla fatale dicotomia emigrante/disoccupato e percorre una perpendicolare che incrocia eclettici profili, disponendoli nell’area del Paese dei due Parchi, a servizio della sua vocazione agrituristica. Un investimento esclusivamente privato impostato a partire dai deficit, in termini di ospitalità, del territorio, rispetto alle sue potenzialità, confermate dalle tendenze dei flussi turistici degli ultimi anni. Chi decide di mettersi in viaggio, percorre oggi sempre più la rotta del turismo emozionale, un’immersione a contatto con le pulsazioni autentiche del territorio che accoglie, donando le proprie sfumature, come i quadri di Manet attraverso la declinazione esperta e spontanea della luce sul paesaggio osservato. Proprio come in un disegno impressionista, la cooperativa sta vivendo la sua fase di start up,individuando en plain air la direzione in cui diluire le proprie ricchezze cromatiche con la proiezione turistica di Castelsaraceno. Una prospettiva di marketing del territorio a cui la Pro loco lavora da anni e che l’amministrazione comunale sta consolidando con importanti investimenti di riqualificazione nel settore primario e terziario, dalle infrastrutture viarie al Museo della Pastorizia e alla conclusione delle pratiche per l’avvio dei lavori di realizzazione del Ponte tibetano più lungo al mondo. Castrum 2019 richiama sia le origini del borgo saraceno sia lo slancio di Matera a capitale europea della cultura. Un’eco che dilata il presente, fortificato dalla fiducia per il futuro e dalla passione per il passato. L’amore per la propria terra, dall’irrazionalità delle viscere, si organizza nella progettazione di un percorso imprenditoriale, in cui le professionalità, le circostanze e le aspirazioni si armonizzano in maniera sistematica, come le note di un pentagramma che argina le tonalità apatiche, rielaborandole in atteggiamenti propositivi. Come le note dei Creedence Clearwater Revival. Un romanzo di formazione, in cui emerge la determinazione a non lasciarsi gestire dalla corrente melliflua dell’indifferenziato. Un viaggio di andata e ritorno che struttura il suo capolinea attraverso la consapevolezza delle bellezze che ci circondano. Una bellezza che, una volta passata la soglia dell’abitudine, diventa rivoluzionaria.
La predisposizione al cambiamento passa attraverso questa individuazione dell’elemento epico, straordinario nella quotidianità e nella rete territoriale. La cooperativa è la cartina professionale di un gruppo che organizza e sperimenta le sue potenzialità coniugando menti e braccia, intelletto e praticità. Dalla giurisprudenza, l’ingegneria, l’economia, alla ristorazione, la manualità, la creatività. Una fiaccola di risorse umane che decide di voler restare nel proprio paese e che ha l’ambizione di strutturare una serie di servizi che vanno dall’accoglienza turistica all’artigianato artistico, agli sport di montagna, alla produzione e commercializzazione gastronomica. Il portale turistico che la stessa cooperativa ha allestito è un’escursione virtuale tra gli orizzonti paesaggistici sinuosi, le coccole culinarie domestiche, l’audacia sportiva e le architetture anguste del centro storico. Castrum 2019 è il primo tentativo professionale, privato, nato in loco con l’obiettivo di qualificare l’offerta turistica di Castelsaraceno, immaginando non una fruizione prospettica del territorio ma un’immersione esperienziale in ciò che lo contraddistingue per genuinità e calore (Culture, Food, Sport Experiences): https://www.youtube.com/watch?v=KPiyv0Jcurw#
Dopo aver cavalcato peripezie burocratiche e ostacoli dettati dalla diffidenza del privato cittadino, che spesso preferisce l’approssimazione delle conoscenze all’informazione e alla collaborazione, la cooperativa firma contratti di allocazione annuali e allestisce case vacanza. L’approccio sinergico col privato è coerente con l’impostazione stessa dello statuto imprenditoriale, che ambisce a essere strumento occupazionale per la comunità tutta.
I soci della cooperativa Castrum 2019 sembrano avere nelle vene i sentimenti ribelli del brigantaggio, che immaginava per il Sud Italia un disegno politico controcorrente, non allineato all’onda emotiva della rassegnazione, dell’emarginazione, ma anche la tendenza razionale degli asceti moderni, volta alla pianificazione, alla definizione programmatica degli obiettivi. In entrambi i casi, la dannazione o la salvezza dipende quasi esclusivamente da se stessi. Un umanesimo qualificato, che incrocia le traiettorie di pubblico e privato, potenziandone i sentieri attraverso possibili, future sinergie e affinità progettuali.